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mercoledì 6 aprile 2016

The Shannara Chronicles: la nostra recensione!

Finalmente sono riuscita a guardare "The Shannara Chronicles" , anche se un pò in ritardo rispetto alla messa in onda americana del 5 gennaio scorso, l'ho visionata con attenzione, e in lingua originale, per darvi la miglior recensione possibile.


The Shannara Chronicles è una serie televisiva fantasy, composta da 10 episodi, basata sull'omonima serie di romanzi di Terry Brooks, in particolar modo sul secondo libro "Le pietre di Shannara" . Più che fantasy lo definirei un teen drama fantasy, chiaramente prodotta per un pubblico giovane e poco avvezzo al fantasy vecchia scuola.


Ambientata centinaia di anni dopo le Grandi Guerre che hanno portato alla distruzione della vecchia civiltà, la serie narra le avventure della principessa elfica Amberle, del giovane mezzelfo Will, discendente del primo re Shannara, e della nomade Eretria; i tre, consigliati dall'ultimo druido vivente Allanon, hanno la missione di salvare l'Eterea, l'albero magico che  mantiene in vita il Divieto, regno di prigionia dei demoni.
Fino a qui la trama è degna delle migliori campagne D&D, peccato per il triangolo amoroso stile The Vampire Diares, che gli sceneggiatori hanno voluto buttar dentro a discapito della storia vera e propria che, a volte, si vede sacrificata per lasciare il posto alle smanie adolescenziali dei protagonisti. Nel libro la storia d'amore è quasi inesistente, mentre qui è punto focale della narrazione di ogni puntata. Pollice verso!


Se si tralascia la parte teen possiamo addentrarci in un mondo decisamente ben riuscito, con paesaggi mozzafiato, la serie è stata girata in Nuova Zelanda, e ambientazioni costruite con maestria.
Notevole, a mio parere, la scelta di inserire oggetti e reperti della civiltà umana ormai scomparsa, vediamo quindi navi e elicotteri ricoperti di vegetazione, armadietti arrugginiti in fondo ai laghi, intere palestre addobbate a festa divenute ormai cripte e sepolte nel sottosuolo. I puristi del libro forse non approveranno questa scelta scenografica, ma io l'ho trovata una scelta apprezzabile e innovativa. Stessa cosa si può dire per gli abiti dei protagonisti che non rispecchiano il classico abbigliamento fantasy a cui siamo abituati, ma sono una sorta di evoluzione dell'abbigliamento odierno, tanta modernità con un vago rimando all'iconografia classica. Pollice su!


Veniamo ora agli attori, i tre protagonisti sono il tasto dolente di tutto il telefilm, soprattutto la parte femminile. Scelti probabilmente per soddisfare gli occhi del giovane pubblico, non dimostrano certo grandi doti attoriali, escluso forse Austin Butler (Will), giovane attore statunitense, che riesce a dare la giusta impronta al personaggio. Per la controparte femminile non si può dire la stessa cosa, Poppy Drayton (Amberle), risulta monoespressiva per tutte le 10 puntate, non riesce a cogliere l'essenza del suo personaggio ne tantomeno trasmetterlo al pubblico. Bipolare invece Ivana Baquero (Eretria), passa da Lolita fantasy a ribelle arrabbiata con il mondo, non convincendo in nessuna delle due versioni. 
Menzione a parte invece per Manu Bennet e John Rhys Davies, rispettivamente Allanon, druido e guida dei giovani protagonisti e Eventine, nonno di Amberle e Re degli Elfi, impeccabili nelle loro interpretazioni.


Non mi sento di dare un voto negativo alla serie perchè sicuramente ha del potenziale, insomma i ragazzi hanno studiato, ma devono applicarsi di più; darei un 6, forse un 6,5 per incoraggiamento. Spero vivamente che nella seconda stagione (se mai ci sarà!) ci sia molto più fantasy e decisamente meno teen. I produttori hanno forse perso un'occasione unica?


-Elle H.C.

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